Se il 1° maggio è la Festa dei lavoratori, perché tanta gente lavora? Facciamo chiarezza

Tra di voi ci sarà sicuramente qualcuno che il 1° maggio, o Festa dei lavoratori, dovrà recarsi al lavoro. Sapete qual è l'origine di questa festa? Ve lo spieghiamo nell'articolo

La Festa del Lavoro, o dei lavoratori, ha origini storiche profonde, risalendo al primo “Primo Maggio” che si tenne il 20 luglio 1889 a Parigi.

Questa data segna il momento in cui, durante il congresso della Seconda Internazionale riunito nella capitale francese, fu proposta un’importante iniziativa.

I partecipanti al congresso decisero di organizzare una vasta manifestazione per sollecitare le autorità pubbliche a limitare la giornata lavorativa a otto ore.

Questo evento sottolinea l’inizio di una lunga tradizione di celebrazione e rivendicazione dei diritti dei lavoratori in tutto il mondo.

Chiariamo quindi una cosa: questa giornata commemora le storiche lotte per i diritti dei lavoratori, che ebbero inizio con la battaglia per la riduzione delle ore di lavoro giornaliere.

Leggi anche: Festa della Liberazione: la guerra non finì il 25 aprile 1945. Perché, quindi, si festeggia in questo giorno?

Perché il 1° maggio?

La scelta del 1° maggio come giornata per la celebrazione del lavoro non fu casuale.

Infatti, questa data fu scelta in ricordo degli eventi tragici che si verificarono il 1° maggio 1886 a Chicago, dove una manifestazione operaia fu brutalmente repressa.

Nel contesto del 1800, i lavoratori affrontavano condizioni lavorative estreme, spesso lavorando fino a 16 ore al giorno in ambienti insalubri e pericolosi, con frequenti incidenti mortali.

Proprio quel giorno, fu indetto uno sciopero generale negli Stati Uniti per rivendicare la riduzione della giornata lavorativa a 8 ore.

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La protesta si protrasse per tre giorni e raggiunse il suo apice il 4 maggio con il massacro di Haymarket, un violento scontro che causò la morte di 11 persone.

Questo evento ebbe un impatto tale da trascendere i confini nazionali, simboleggiando la lotta degli operai di tutto il mondo per ottenere diritti e migliori condizioni di lavoro. Nonostante le risposte repressive di molti governi, il 1° maggio del 1890 vide un’enorme partecipazione a livello globale.

Oggi, il Primo Maggio è riconosciuto come festa nazionale in numerosi paesi, tra cui Cuba, Russia, Cina, Messico, Brasile, Turchia e i paesi dell’Unione Europea, sebbene rimanga una data non celebrata ufficialmente negli Stati Uniti.

Sotto il regime fascista, il 1° maggio fu abolito nel 1923 e la festa dei lavoratori fu spostata al 21 aprile, giorno del Natale di Roma, data leggendaria della fondazione della città nel 753 a.C.

Festeggiamo il 1° maggio, ma la gente lavora: come mai?

Festa dei lavoratori, ergo non si lavora? È davvero così?

Come detto sopra, questa festa è stata istituita per commemorare le storiche lotte per i diritti dei lavoratori, non c’è carta che dice che in questo giorno non si possa lavorare.

Il Primo Maggio è tradizionalmente un giorno di festa, soprattutto per i lavoratori dipendenti di alcuni settori.
Tuttavia, non tutti si fermano: alcune categorie di lavoratori, infatti, continuano la loro attività, come trasporti, ospedali, mezzi di comunicazione, turismo e commercio.

Questi lavoratori potrebbero ricevere compensazioni o avere diritto a recuperare le ore lavorate in altro momento. La situazione è diversificata e non limitata solo a queste aree.

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